Trend e parole chiave del 2022
Quali saranno i comportamenti dei consumatori post pandemia? Come si comporteranno le aziende con i propri dipendenti? Le persone hanno acquisito nuovi valori? Le parole chiave del 2022 sembrano evidenziare un’attenzione centrata sull’essere umano, sull’essenza della persona.
Aretè
“Diventare belle persone è la nuova eleganza. I veri ricchi non comprano oggetti. Fanno esperienze di crescita personale, cercano, vogliono conoscere. Non siamo più interessati al consumismo. C’è il ritorno dell’umanesimo. C’è il ritorno all’umanesimo, ci si licenzia e non si vuole avere a che fare con aziende e posti di lavoro non etici e non attraenti”.
(ERNESTO SIROLLI)
Growth
“Crescita, se non cresciamo in un mondo che va veloce, siamo fuori. La chiave della vita è progredire, non rimanere stabili. Per crescere, bisogna farsi le domande giuste. Ho fatto del mio meglio per: fissare obiettivi chiari? fare progressi per raggiungerli? Provare ad essere felice? Trovare un significato alla mia vita? Essere coinvolto e presente in quello che sto facendo? Creare relazioni positive all’interno del mio team?”
(Marhsall Goldsmith)
Purpose
“Scopo, obiettivo, intenzione, convinzione, senso, ragion d’essere. Nel mondo delle imprese il purpose è il motivo superiore che giustifica l’esistenza di un’azienda, che non sia il mero profitto economico.”
(Joey Reiman)
Inclusione
“Di genere, età, cittadinanza, etnia, convinzioni religiose, disabilità (aggiungerei orientamento sessuale). sono tutte le dimensioni della parola inclusione, che per le aziende sta diventando sempre più un fattore competitivo. E’ nata la figura professionale: il diversity manager. L’azienda più inclusiva al mondo? GAP!
(The Millionaire)
Umanesimo digitale
“Il futuro è la società 5.0 un modello di integrazione tra pubblico e privato che mette l’innovazione tecnologica al servizio dell’essere umano.”
(Walter Ruffinoni, Italia 5.0 – un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese)
Competenze
“3 concetti su cui concentrarsi: 1) l’inevitabile ascesa delle competenze digitali (digital marketing e social media manager), il settore tecnologico, il mondo dei creator dei contenuti digitali. 2) Le soft skills: empatia, capacità di comunicare, leadership autorevole e gentile, coraggio di decidere, gestione dei conflitti e capacità di ascolto e creare senso di appartenenza, cura delle persone, capacità di apprendimento, rinnovamento e adattarsi ai cambiamenti, capacità di influenzare e creare networking. 3) Lifelong learning: la formazione dovrà durare tutta la vita. Facendo un upskilling di quelle che già abbiamo, o un reskilling (riqualificazione) nel caso in cui volessimo cambiare lavoro.
(Millionaire)
Talento
“Il talento? non vuol dire solo essere eccezionali. Sono quelle cose che ci riescono bene, doti che mettiamo in pratica in modo naturale ogni giorno”.
(Silvia Gazzotti – psicologa del lavoro specializzata in empowerment per professionisti e piccole imprese)
Serendipity
“Il termine è antichissimo e indica la capacità di scoprire, anche per caso, tesori nascosti. Le serendipità debole consiste nel trovare ciò che si stava cercando per vie traverse e inaspettate. Quella forte, invece, consiste nel cercare qualcosa e trovare tutt’altro. Non è frutto del caso, richiede di essere pronti e ricettivi. Servono una mente preparata, grande flessibilità, e la capacità di cogliere i suggerimenti che arrivano dagli errori e dalle possibili deviazioni. Bisogna lasciarsi sorprendere, saper cambiare idea. Chi pretende di poter programmare la creatività fino in fondo, fallirà!”
(Telmo Pievani)
Phygital
“Sovrapposizione tra fisico e digitale”. La strategia necessità di 3 qualità: interazione, immersione, immediatezza. Non scriverò online “in negozio trovi questa maglietta” ma “quale tipo di maglietta vorresti trovare in negozio?”
(Michele Polico)
Fonte: Millionaire