Questa mattina stavo facendo un giro in bicicletta e mi sono fermata a guardare gli allenamenti di calcetto di due squadre che stavano facendo una partita amichevole. Un particolare ha catturato la mia attenzione.
L’allenatore grida ad un ragazzo: “Andrea, NON guardare la palla”.
Il ragazzo lo sente, si ferma, si guarda intorno e perde la palla.
Cosa è successo?
Il suggerimento dell’allenatore è stato relativo ad un’azione da NON compiere perchè considerata in quella situazione sbagliata. Ciò che manca in questo suggerimento però è l’azione migliore da compiere.
Quando comunichiamo qualcosa che “NON”, stiamo prendendo la via più lunga nella comunicazione e la via più probabile per il mancato risultato desiderato, tanto per chi comunica tanto per chi deve recepire il messaggio.
Viene comunicato cosa è sbagliato, andrebbe comunicato l’azione alternativa corretta.
- Quando comunichiamo qualcosa che NON si deve fare la persona che riceve il messaggio reagisce emotivamente all’errore e si deconcentra per gestire l’emozione, deve ragionare per capire cosa sarebbe meglio fare. Se comunicassimo direttamente l’azione considerata più idonea, andremmo dritti al punto, probabilmente anche dritti al risultato e la persona che riceve il messaggio sa cosa deve fare e non si deconcentra.
- La persona che riceve un NON, legge istintivamente una critica e percepisce un errore, si sente sbagliato. La persona che riceve un consiglio pratico e con linguaggio POSITIVO (ovvero l’azione che dovrebbe mettere in pratica) legge istintivamente supporto e fiducia.
Si può dire cosa NON va bene e cosa andrebbe migliorato, ma c’è un momento idoneo per ogni cosa. Nel caso dello sport, si può valutare di gestire le azioni non idonee in fase di allenamento, per aiutare l’atleta a comprendere le motivazioni dell’azione sbagliata. In partita, in gara o comunque quando è richiesta una la performance l’allenatore deve essere una figura di supporto, fiducia e stimolo positivo.
E questo vale anche per altri contesti, a scuola con i ragazzi, il dirigente con con il proprio team, in una relazione di amicizia o di copia, in una relazione familiare.
👉🏼 Che ne pensi?
Penso che delle volte ci complichiamo la vita da soli, ecco 😉